Finanziamenti Europei per gli Agricoltori

Finanziamenti Europei per gli Agricoltori

Coloro che operano nel settore della produzione agricola possono accedere, tramite la partecipazione ad appositi bandi, all'erogazione di finanziamenti europei per gli agricoltori.

I finanziamenti europei per gli agricoltori rientrano nella più ampia PAC, ovvero la Politica Agricola Comunitaria.

Obiettivi dell'attuale PAC sono:

1. Lo sviluppo dell'attività agricola, attraverso opportune forme di finanziamento, con un incremento della produzione alimentare.

2. La salvaguardia economica delle comunità rurali.

3. La salvaguardia e la tutela dell'ambiente.

Attualmente, gli strumenti di sostegno all'agricoltura, attraverso finanziamenti europei, vengono erogati in maniera più selettiva che in passato, mirando a conciliare i tre aspetti appena menzionati, con una grande attenzione, inoltre, per la salute del consumatore.

Le due tipologie principali di finanziamenti europei per gli agricoltori sono:

1. Fondi strutturali di garanzia.

2. Fondi diretti rivolti al sostegno delle attività agricole.

Le procedure di assegnazione dei finanziamenti, invece, si suddividono in:

1. Inviti a presentare proposte.

2. Gare d'appalto.

Finanziamenti Europei per le PMI

Finanziamenti Europei per le Piccole e Medie Imprese

L'Unione Europea è impegnata, ormai da diversi anni, nel sostegno delle imprese e di soggetti che intendono avviare una propria attività.

Proprio per questo motivo ha approntato delle misure volte a favorire l'accesso al capitale da parte di chi voglia avviare un'attività in proprio.

I finanziamenti europei per le PMI, ovvero alle piccole e medie imprese, sono una risorsa essenziale per incentivare lo sviluppo economico degli stati membri.

L'UE prevede diverse tipologie di finanziamenti europei per le Piccole e Medie Imprese, tra i quali, oltre a fondi destinati per finanziare progetti specifici, vi sono sovvenzioni, prestiti e, in determinati casi, garanzie.

L'Europa, in questo ambito, opera in due direzioni: attraverso finanziamenti alla PMI diretti, mediante sovvenzioni, oppure tramite finanziamenti indiretti, ovvero utilizzando come tramite soggetti nazionali o locali, come Ministeri, Regioni o altri enti.

E' da segnalare come, tra le strategie dell'Unione Europea per il 2020, per quanto riguarda i finanziamenti europei per le piccole e medie imprese, rientri la decisione di includere, tra i beneficiari di tali fondi, anche i liberi professionisti, categoria molto diffusa nel nostro paese e che merita la dovuta attenzione anche in ambito comunitario.

Finanziamenti Europei per ONG

Finanziamenti Europei per le Organizzazioni Non Governative

Le ONG, Organizzazioni Non Governative, sono soggetti giuridici che operano a livello nazionale e internazionale senza scopo di lucro e sono tra i principali beneficiari di fondi e finanziamenti europei, in quanto spesso operano proprio in favore di quelle politiche sostenute con forza dall'Unione Europea.

I principali ambiti di finanziamento europeo sono quelli delle relazioni esterne, della cooperazione internazionale, dell'istruzione, dei diritti umani, della democraticizzazione e, soprattutto, degli aiuti umanitari.

Le modalità di richiesta di finanziamenti europei per le ONG sono:

1. Sovvenzione per azione: viene presentato un progetto concreto nel proprio ambito di intervento.

2. Sovvenzione di funzionamento: il finanziamento viene erogato, più che in funzione di un progetto specifico, in relazione alla portata dell'attività della ONG nel suo complesso.

A seconda del tipo di fondo cui si vuole accedere, la richiesta di finanziamento va presentata o presso la UE, direttamente, oppure presso il Ministero di competenza, la Regione o altro Ente che opera per conto della UE.

Finanziamenti Europei per i Ricercatori

Finanziamenti Europei per i Ricercatori

L'Unione Europea ha avviato un programma di finanziamento delle attività di ricerca, finalizzato ad incrementare il sapere ed acquisire nuove competenze in ambito scientifico.

Il programma di finanziamento europeo per i ricercatori prevede infatti, per gli anni 2007-2013, uno stanziamento di 53 miliardi di euro, articolato in cinque azioni o ambiti specifici:

1. Cooperazione, attraverso il finanziamento di progetti transnazionali.

2. Sostegno a progetti che presentano idee innovative e cosiddette "di frontiera".

3. Incentivi volti a favorire mobilità e carriera dei ricercatori.

4. Aiuti mirati a supportare le capacità e le strutture meritevoli ove si pratica la ricerca.

5. Finanziamento della ricerca nucleare, inclusa quella finalizzata alla produzione di energia.

Questo programma di supporto per la ricerca e per i ricercatori è basato sul sistema del cofinanziamento, con importi finanziabili dal 50% sino al 100%, a seconda degli ambiti.

Chi volesse accedere ai fondi per i finanziamenti europei per i ricercatori, può trovare supporto nei punti di contatto nazionali, i quali sono in grado di offrire assistenza personale.

Finanziamenti Europei per gli Enti Pubblici

Finanziamenti Europei per gli Enti Pubblici

Le politiche UE in favore degli enti pubblici, compresi gli enti locali, sono piuttosto massicce e comprendono un grande numero d interventi, tra i quali compaiono finanziamenti diretti a migliorare strutture e infrastrutture, servizi pubblici e capacità gestionali delle amministrazioni.

Tra i vari ambiti, oggetto dei finanziamenti europei per gli enti pubblici, è necessario ricordare:

La politica di coesione: attraverso di essa vengono finanziati sia progetti volti a favorire l'occupazione che a migliorare le strutture locali. Si tratta di fondi strutturali, gestiti da regioni e altri enti nazionali.

Fondo sociale europeo: vengono finanziate attività dirette a incrementare le capacità delle istituzione di operare per migliorare la condizione occupazionale e sociale dei cittadini.

Iniziative Jessica e Jasper, acronimi, rispettivamente, di Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas e di Joint Assistance to Support Projects in European Regions.

FEG: fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, forma di finanziamento europeo destinato a favorire il reinserimento dei lavorati licenziati a causa dei mutamenti strutturali ed esigenze di mercato.

Sono però molti altri gli ambiti minori di intervento in cui l'UE opera attraverso finanziamenti europei per gli enti pubblici.

Finanziamenti Europei

Finanziamenti Europei

L’UE ha adottato una linea politica e organizzativa per garantire finanziamenti ai cittadini, alle imprese e alle organizzazioni legalmente e giuridicamente riconosciute, all’interno dei confini comunitari e degli stati membri.

Ogni piano di finanziamento copre l’arco di sette anni.
Attualmente ci troviamo nel piano che va dal 2007 al 2013. Per questo programma sono stati stanziati 975 miliardi di euro.

Si tratta di fondi pubblici assegnati secondo bandi, concorsi o appalti, gestiti da una regolamentazione che ne permette un utilizzo ragionevole e trasparente.

I paesi membri sono tenuti a rendere chiari e comprensibili i termini dei bandi di concorso; sono tenuti a rendere pubblici gli elenchi dei beneficiari; devono comunicare ai paesi comunitari ed extracomunitari, i casi di frode avvenuti; sono tenuti a tutelare gli interessi e i diritti dei cittadini europei, che oltre a essere i beneficiari sono anche e soprattutto i contribuenti di questi progetti comunitari.

Ogni paese membro, in accordo con il Parlamento europeo, gestisce l’80% dei fondi a disposizione assegnatigli e, sotto il controllo della Commissione europea, ne amministra la corretta distribuzione e il regolare utilizzo da parte dei soggetti beneficiari.

A godere di questi innovativi investimenti della spesa pubblica comunitaria sono: le ONG, i ricercatori, le piccole medie imprese, i giovani (soprattutto studenti), gli agricoltori e gli enti pubblici.

A breve la Comunità Europea dovrà rendere nota la programmazione per i fondi e finanziamenti europei 2014-2020.

Finanziamenti Europei per i Giovani

Finanziamenti Europei per i Giovani

In Europa i giovani sono una risorsa sempre più importante. Proprio per questo motivo l'Unione Europea ha avviato diversi programmi di finanziamento per i giovani: istruzione e formazione, intese in un'ottica internazionale ed europea, sono i due assi su cui si reggono le politiche giovanili UE.

I due settori di intervento sono:

1. Il programma di apprendimento permanente:

Progetto Erasmus: un finanziamento europeo per i giovani che consiste in una borsa di studio per trascorrere un periodo variabile di apprendimento presso una università straniera.

Progetto Comenius: consiste in finanziamenti destinati a tutti i cicli scolastici sino alla scuola secondaria superiore, utilizzando la forma del partenariato con altre scuole europee.

Progetto Leonardo da Vinci: finanziamento di attività di formazione professionale attraverso tirocini all'estero.

2. Gioventù in azione: vengono finanziate attività di volontariato, impegno civile, attività di sostegno del lavoro giovanile; a seconda del progetto, vengono finanziati giovani di età compresa tra i 15 ed i 28 anni, oppure tra i 13 ed i 30.

Prestiti Inps

Prestiti Inps

L'Inps, direttamente o appoggiandosi a istituti di credito, eroga dei prestiti per i lavoratori, i pensionati e le loro famiglie.

L'Inps eroga due tipologie principali di prestito: il piccolo prestito e il prestito pluriennale.

Nel primo caso, l'Istituto presta una somma di denaro per fare fronte a modeste ed urgenti esigenze del lavoratore o pensionato, iscritto alla Gestione unitaria.
I prestiti Inps sono dedicati a pensionati e lavoratori pubblici e devono essere rimborsati in un numero di rate che va dalle 12 alle 48 mensili.
Per richiedere il prestito è necessario presentare domanda, attraverso l'apposito modulo, all'Ufficio provinciale o territoriale dell'Inps Gestione Dipendenti Pubblici.

I prestiti Inps pluriennali, invece, sono suddivisi in prestiti pluriennali diretti oppure garantiti.
Nel primo caso vengono erogati in favore di quei dipendenti e pensionati che debbano fronteggiare delle necessità personali e famigliari documentate, che rientrano comunque nelle casistiche riportate sul regolamento.

I requisiti per accedere ai prestiti Inps pluriennali diretti sono: iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali; 4 anni di anzianità di servizio utile alla pensione e 4 anni di versamento contributivo alla Gestione unitaria di cui sopra; un contratto di lavoro a tempo indeterminato; un contratto a tempo determinato non inferiore a 3 anni (in questo caso il debito deve essere estinto entro la scadenza del contratto di lavoro).
la durata di questa tipologia di prestito può essere di 5 o di 10 anni.
La rata con cui viene rimborsato tale prestito Inps non deve superare, comunque, il quinto della pensione o dello stipendio.
Le condizioni invece sono le seguenti: tasso d’interesse nominale annuo del 3,50%; spese di amministrazione: 0,50%; premio fondo rischi secondo le tabelle pubblicate dall'Inps.

Il prestito Inps pluriennale garantito invece viene erogato da istituti di credito e finanziari convenzionati con l'ente, i quali richiedono determinate garanzie contro il rischio di decesso dell'iscritto prima che sia stato rimborsato l'intero importo, di cessazione dal servizio senza diritto alla pensione, di
riduzione dello stipendio.
I requisiti del contraente sono: essere in servizio e avere almeno quattro anni di servizio effettivo utili ai fini pensionistici.

Prestiti a Cattivi Pagatori

Prestiti a Cattivi Pagatori

I finanziamenti a cattivi pagatori sono delle linee di credito concesse a coloro che vengono iscritti nelle banche dati dei sistemi di informazione creditizia, tra cui la più conosciuta è il Crif, conosciuta anche come Centrale Rischi.

Si viene inseriti nelle banche dati dei cattivi pagatori quando non si sono pagate due o più rate consecutive di precedenti finanziamenti.
Per rientrare nelle liste dei cattivi pagatori, cioè di coloro che non sono in grado di adempiere al pagamento dei propri debiti, non è necessario essere dei morosi abituali.

L’inserimento in banca dati avviene anche se alla base dell’inadempienza esistono gravi motivi, come la perdita del lavoro o contingenze drammatiche ed improvvise.

In questi casi, quando si ha bisogno di richiedere un prestito che non verrebbe concesso, poiché inseriti nelle liste dei debitori inaffidabili, bisognerà o procedere a regolarizzare il precedente debito per ottenere la cancellazione dalla centrale rischi ( i tempi di legge sono di circa 24 mesi), oppure ricorrere ai finanziamenti per cattivi pagatori.

Questi finanziamenti possono essere richiesti da lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato e riguardano essenzialmente due similari tipologie di finanziamento: cessione del quinto e prestito delega.

Nel primo caso si rimborserà la rata del prestito tramite una trattenuta in busta paga del 20% dello stipendio, nel secondo tramite una trattenuta dei un ulteriore 20% (fino ad arrivare, se attivati tutti e due, ad un 40% di trattenuta massima).

Anche i prestiti a cattivi pagatori presentano le stesse condizioni economiche dei prestiti personali, a parte la differente modalità di pagamento delle rate. Le principali condizioni sono: tasso fisso e durata fino a 120 mesi.

Nel caso di lavoratori autonomi iscritti nelle liste dei cattivi pagatori, l'ottenimento di credito è più difficile (i prestiti personali non vengono generalmente concessi a lavoratori autonomi) ma il consiglio è quello di richiedere il finanziamento e linee di credito dedicate al proprio istituto bancario di fiducia.

Potrebbe essere in questo caso richiesta una garanzia reale aggiuntiva, come l’ipoteca su beni immobili o l'indicazione di un garante.

Una strada alternativa potrebbe essere quella dei prestiti cambializzati per cattivi pagatori (ormai concessi da pochissimi istituti in Italia) che non tengono in considerazione le iscrizioni presso le centrali rischi.

Prestiti a Protestati

Prestiti a Protestati

I finanziamenti a protestati sono delle linee di credito concesse a soggetti iscritti negli elenchi o registri dei protesti, trasmessi dai tribunali alle Camere di Commercio e qui consultabili.

Esistono due tipologie di protesti: il protesto assegni, quando viene emesso un assegno a vuoto per cui viene dichiarato pubblicamente, da parte di un ufficiale giudiziario o segretario comunale, il mancato versamento della somma pattuita; il protesto cambiario, quando non viene onorato il pagamento di una cambiale.

La soluzione più semplice per ottenere un finanziamento in caso di protesto è senza dubbio quella di procedere alla cancellazione del protesto stesso seguendo una specifica procedura burocratica.
In questo caso è necessario, oltre ad avere sanato il debito con il proprio creditore entro 12 mesi dalla levata del protesto oppure dopo avere ottenuto la riabilitazione dal tribunale, rivolgersi ad un legale che ne richieda la cancellazione tramite il tribunale presso le camere di commercio.

Quando i tempi della procedura di cancellazione non coincidono con le necessità finanziarie, si può ricorrere ai cosiddetti prestiti per protestati.
Possono richiedere questi prestiti i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato del settore pubblico e privato.
Queste categorie di lavoratori possono ottenere facilmente dei prestiti anche se risultano protestati, poiché il rimborso del prestito avviene tramite la cessione del quinto dello stipendio, cioè con una trattenuta in busta paga, pari al 20% della retribuzione mensile.
Le condizioni economiche dei finanziamenti per protestati prevedono un tasso fisso, importi fino a 50 mila euro ed una durata da 12 a 120 mesi.

I prestiti per protestati possono essere richiesti (ma è quasi impossibile che gli stessi vengano finanziati) anche da lavoratori autonomi.
In tal caso, non essendo in possesso di un documento di reddito mensile continuativo, come la busta paga, bisognerà fornire delle garanzie accessorie, come la firma di un garante o fideiussore che percepisca uno stipendio mensile in grado di estinguere il debito, in caso di insolvenza del debitore principale e che abbia una situazione economica ineccepibile.
La strada migliore per gli autonomi è di rivolgersi presso il proprio istituto bancario che spesso valuta la finanziabilità del richiedente anche su altri parametri spesso legati alla fiducia sul proprio cliente (se ce ne sono i presupposti).

Altra alternativa sono i prestiti cambializzati, dove le rate si pagano tramite emissioni di effetti cambiari.
Questi prestiti, in alcuni casi, vengono erogati senza tenere conto dell’eventuale condizione di protesto del richiedente, a patto che si tratti di un protesto assegni; nel caso di protesti cambiari i prestiti cambializzati non sono una soluzione di credito.

Esistono infine alcune soluzioni di prestito ipotecario (erogati da alcuni istituti bancari) dove, a garanzia della restituzione dell'importo, è necessario ipotecare l'immobile di proprietà. Anche i pluriprotestati possono richiedere questo tipo di finanziamenti, solo che maggiori sono le difficoltà nell’ottenimento degli stessi.

Prestiti Inpdap

Prestiti Inpdap

ATTENZIONE: in seguito all'entrata in vigore del decreto legge 201/2011, (salva Italia), convertito con la legge 214/2011, che ha disposto la soppressione dell'Ipdap, trasferendo all'INPS le relative funzioni, è necessario fare riferimento alle informazioni riportate nell'articolo Prestiti Inps.


I prestiti Inpdap sono delle linee di credito concesse direttamente dall’Inpdap, l’istituto di previdenza dei dipendenti pubblici o da banche e società finanziarie che hanno siglato convenzioni con lo stesso.

I prestiti Inpdap possono essere richiesti da dipendenti pubblici e pensionati iscritti alla gestione previdenziale dell’istituto, ma anche da altri dipendenti pubblici iscritti ad altre gestioni previdenziali, purchè iscritti alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali che è il fondo istituito dall’Inpadp per erogare prestiti e finanziamenti a dipendenti e pensionati pubblici.

I prestiti Inpdap comprendono diverse tipologie di finanziamento: piccoli prestiti, prestiti pluriennali garantiti, prestiti pluriennali diretti, mutui acquisto prima casa e ristrutturazione. La principale caratteristica di questi prestiti è la possibilità di fruire di tassi agevolati rispetto a quelli di mercato, anche se si paga un’aliquota per il fondo di gestione Inpdap che cresce all'aumentare dell’età del richiedente.

Per richiedere i prestiti Inpadp basta compilare l'apposita modulistica predisposta dall'istituto. Le condizioni economiche dei prestiti Inpadp variano in base alla linea di credito richiesta.

I piccoli prestiti possono essere richiesti da dipendenti e pensionati pubblici per coprire piccole spese. Hanno una durata di 12, 24, 36 o 48 mesi, per un corrispondente numero di rate. L’importo massimo concedibile varia in base alla durata del prestito. Per quelli annuali l’importo sarà pari a due mensilità nette di stipendio o pensione, per quelli biennali, a quattro mensilità, per quelli triennali, a sei mensilità ed a otto per quelli quadriennali.

I prestiti Inpad garantiti vengono erogati dietro presentazione di adeguata garanzia del richiedente con almeno 4 anni di servizio e 2 se invalido. La garanzia deve coprire il rischio di morte improvvisa o di interruzione del rapporto di lavoro. Questi prestiti hanno una durata quinquennale o decennale e le rate vengono rimborsate con trattenute pari al quinto dello stipendio e della pensione.

I prestiti Inpdap diretti hanno le stesse caratteristiche dei prestiti garantiti solo che alla base della richiesta deve esserci uno stato di bisogno o di necessità che va debitamente documentato. I tassi dei prestiti Inpadp variano in base alla loro tipologia ed oscillano dal 3,90% al 4,85%.

Piccoli Prestiti

Piccoli Prestiti

Si definiscono piccoli prestiti i finanziamenti di modesta entità, compresi cioè tra 1.500 e 5.000 euro.
Si tratta sempre di prestiti personali, per i quali però è molto snella e veloce la procedura di erogazione, che spesso si attesta sulle 48 ore successive alla richiesta.

Possono richiedere queste linee di credito tutti coloro che hanno un reddito dimostrabile, senza obbligo di comunicare la finalità della richiesta, trattandosi sempre di prestiti non finalizzati.
Possono presentare istanza per ottenere prestiti di piccole somme, i titolari di un reddito da lavoro dipendente o autonomi ed i titolari di pensione.

I piccoli prestiti vengono generalmente utilizzati per coprire spese di lieve entità, come una vacanza o l’acquisto di un elettrodomestico. La loro caratteristica principale è quella di poter essere richiesti direttamente online, tramite compilazione di un preventivo da inviare all'agenzia di credito al consumo o società finanziaria.

La durata di questi finanziamenti è limitata, perché rapportata all'entità esigua della somma concessa e varia da 12, 24 e 36 mesi.
I tassi di interesse praticati possono variare da una finanziaria all'altra, in base alle politiche di credito interne ed alle oscillazioni dei tassi di mercato.

I costi accessori del piccolo prestito sono il pagamento annuale dell’imposta da bollo, il costo di invio del rendiconto annuale, quello di fine rapporto, imposta di bollo per rate di importo più elevato.

Le spese di incasso rata sono comprese nel Taeg. Alcune tipologie di piccoli prestiti permettono di: saltare una rata, di estinguerli anticipatamente senza pagare alcuna penale, di modificarne l’importo e la durata.

Il pagamento delle rate avviene tramite Rid oppure tramite carta di credito. I piccoli prestiti possono essere concessi anche da istituti di previdenza come l'ex-Inpdap, ora accorpata con l'Inps, solo che in questo caso la morte improvvisa del debitore annulla l’azione di recupero dell’Istituto sul debito residuo.

Consolidamento Debiti

Consolidamento Debiti

Il consolidamento debiti è un prestito-finanziamento che consente di estinguere diversi finanziamenti in corso accorpandoli in uno solo.

In pratica si ottiene un finanziamento unico per estinguere anticipatamente quelli in corso, che comportavano il pagamento di diverse rate a diverse scadenze, e si finisce per essere debitori di un unico finanziamento che sarà estinto pagando solo le rate per quel determinato prestito, finalizzato al consolidamento dei debiti precedenti.

Il consolidamento debiti si può ottenere in due modi: con un prestito personale per debiti precedenti oppure, se si è proprietari di un immobile, con un mutuo per debiti.

Nel primo caso si accende un prestito personale vero e proprio che prevede di ottenere un finanziamento a tasso fisso e senza richieste di garanzie reali su immobili o altri beni, a una scadenza più o meno breve e per un massimo di 10 anni. Per ottenerlo bisogna avere un reddito dimostrabile.

In alternativa si può richiedere la Cessione del Quinto dello stipendio. Se i debiti precedentemente accumulati superano i 60 - 70 mila euro si deve ricorrere all’accensione di un mutuo che prevede condizioni economiche diverse dal prestito personale.

Il mutuo richiederà la presentazione di una garanzia reale su un’immobile come l’ipoteca, intervento del notaio e perizie.
La scadenza sarà più lunga rispetto al prestito personale con un massimo di 30 anni. Le rate, trattandosi di una scadenza maggiore, saranno più basse rispetto al prestito personale. Il mutuo per il consolidamento potrebbe finanziare tutto il valore dell’immobile periziato.

Le condizioni economiche prevedono l’applicazione di un tasso fisso e la possibilità di dilazionare il debito in un maggior numero di rate, per un periodo più lungo, in modo da rendere più agevole il rientro e meno pesante l'estinzione del prestito.

Prestiti Auto

Prestiti Auto

I prestiti auto sono dei finanziamenti finalizzati all’acquisto dell’auto nuova o usata. Possono essere richiesti direttamente dal concessionario presso cui si acquista l’auto o, in un secondo momento, alla propria banca o finanziaria di fiducia.

Nel secondo caso si andrà a richiedere un prestito personale non finalizzato che il richiedente verserà al concessionario in un’unica soluzione a titolo di prezzo di acquisto, impegnandosi a pagare le rate all'istituto erogante.

La prima procedura è la più praticata, per il fatto che i concessionari auto sono ormai convenzionati con le società finanziarie che, al momento dell’accettazione della richiesta, accrediteranno sul conto del rivenditore l’importo finanziato.

Con questa operazione il concessionario si impegna a consegnare l’auto al cliente, che avrà a sua volta l’impegno di rimborsare il prestito auto tramite rate mensili per un certo periodo di tempo. Le modalità di addebito della rata sono simili al prestito personale, cioè con procedura Rid o addebito in conto corrente.

Può richiedere il prestito auto chi intende acquistare l’auto ed ha un reddito dimostrabile, oppure la possibilità di presentare la firma di un coobbligato o fideiussore. La durata del prestito auto varia da sei mesi a dieci anni per un importo massimo di 30 mila euro.
Le condizioni economiche variano però anche in base alle caratteristiche dell’auto: per quelle usate si applicano condizioni economiche meno vantaggiose.

In alcuni casi il prestito auto copre il 100% dell’acquisto, mentre in altri arriva a finanziare l’85% del prezzo di acquisto. Questa seconda opzione consente di ottenere dei tassi di interesse più competitivi.

Il contratto del prestito auto deve indicare chiaramente tutte le condizioni economiche applicate: tasso di interesse nominale (Tan); Taeg e spese escluse da questo, come gli oneri assicurativi facoltativi; importo della rata, numero e scadenza delle stesse; condizioni per le quali il Taeg può variare o essere modificato; importo e modalità del finanziamento; oneri e spese aggiuntive in caso di ritardato pagamento di una rata; garanzie e coperture assicurative richieste.

Il prestito auto può essere rimborsato anche tramite estinzione anticipata del debito residuo: in tal caso si pagherà una penale calcolata sullo stesso, con un tasso percentuale da verificare in fase di stipula del contratto.

Prestiti Delega

Prestiti Delega

Il prestito delega, anche detto doppio quinto o delega di pagamento, è un finanziamento che presenta le stesse caratteristiche della cessione del quinto dello stipendio, solo che la trattenuta in busta paga finalizzata al rimborso delle rate sarà pari ai 2/5 (poichè affiancato alla cessione del quinto), cioè al 40% dello stipendio percepito.
Possono richiedere i prestiti delega dipendenti statali, pubblici ed anche i dipendenti di imprese private, se l’istituto di credito lo prevede e l'azienda lo concede.

I requisiti posseduti dal richiedente al momento della presentazione dell’istanza di prestito sono l’essere assunto con contratto a tempo indeterminato da almeno 5 mesi, se dipendente pubblico, e da almeno un anno se dipendente privato.

Il prestito delega viene spesso richiesto per estinguere altri finanziamenti in corso o per ottenere delle somme superiori o quando non si possono ottenere altre linee di credito in seguito a protesti o pignoramento.

Con i prestiti delega la banca, infatti, non effettuerà alcuna ricerca o valutazione della precedente situazione economica del debitore, né chiederà di presentare garanzie accessorie come la firma di un garante o di un fideiussore coobligato.

L’unica garanzia da presentare è il reddito dimostrabile ed il suo ammontare, che deve permettere di cederne anche il 2/5 a titolo di rata. L’accettazione della richiesta di prestito delega, infatti, si baserà solo sull'ammontare dello stipendio percepito.

La durata dei prestiti delega va da un minimo di 12 ad massimo di 120 mesi. Il tasso di interesse è fisso per tutta la durata del prestito.

Non si pagano spese di istruttoria o penali di estinzione anticipata; previsto solo il pagamento degli oneri assicurativi che serviranno a stipulare due polizze che copriranno il rischio di insolvenza del debitore in caso di morte improvvisa o di perdita del lavoro. La copertura assicurativa, in questo caso, funzionerà come nella cessione del quinto: in caso di licenziamento o dimissioni, l’assicurazione estinguerà il debito presso la banca rivalendosi sul Tfr maturato, mentre in caso di morte estinguerà il debito utilizzando solo il premio assicurativo.

Cessione del Quinto

Cessione del Quinto

La Cessione del Quinto è una particolare tipologia di prestito personale rimborsabile tramite trattenuta in busta paga o sulla pensione, per un importo pari al quinto delle stesse. Questa quota rappresenta la rata da rimborsare mensilmente, comprensiva di una quota d'interesse a tasso fisso.

La Cessione del Quinto dello stipendio, nota anche come "prestito dipendenti", riguarda sia i dipendenti pubblici e statali che, dopo l'entrata in vigore della finanziaria del 2005, quelli privati ed i pensionati da attività di lavoro, per i quali si parla di cessione del quinto della pensione.

La garanzia da eventuale insolvenza sarà coperta tramite una doppia polizza assicurativa: una polizza a copertura del rischio lavoro, cioè in caso di licenziamento o dimissioni, e un'altra polizza "vita" in caso di morte. Nel primo caso l’assicurazione estinguerà il debito rivalendosi sul TFR maturato, nel secondo lo pagherà alla banca, ma senza rivalersi sugli eredi. Per i pensionati, si avrà solo il secondo tipo di assicurazione.

La durata del prestito varia da un minimo di due anni ad un massimo di dieci, anche se sono previsti casi in cui la durata massima sia di 5 anni, e non può eccedere la durata del periodo lavorativo o del pensionamento.
Per la cessione del quinto dello stipendio i dipendenti ministeriali possono decidere di estinguere il debito o di trasferirlo sulla pensione.

L’età minima per l’ottenimento del prestito è legata allo svolgimento dell’attività lavorativa del dipendente. L’età massima è, invece, di 90 anni. Nella Cessione del Quinto il richiedente non effettuerà materialmente il pagamento della rata, il cui obbligo di trattenuta spetta al datore di lavoro, per quanto riguarda la busta paga o all’istituto di previdenza, nel caso della pensione.

L'importo massimo erogabile dipende dalla quota di TFR maturata e dallo stipendio netto.

In caso di morte prematura, dimissioni o licenziamento l’obbligo del datore di lavoro e dell’istituto di previdenza sarà riferito solo al pagamento alla banca degli emolumenti( TFR, arretrati di pensione)maturati dal richiedente fino a quel momento.

Anche chi è protestato, oppure segnalato come cattivo pagatore presso il CRIF o altra banca dati, può fare richiesta della Cessione del Quinto dello Stipendio.

Per ottenere la Cessione del Quinto ci si può rivolgere ad un mediatore creditizio iscritto all’Albo della Banca d’Italia o agli agenti finanziari iscritti sempre nello stesso Albo. Questi operatori devono anche essere iscritti all’Isvap perché il contratto di finanziamento con la Cessione del Quinto ha come elemento fondamentale la stipula della polizza assicurativa. Il Taeg ( tasso annuo effettivo globale) applicato, infatti, è comprensivo anche degli oneri assicurativi. L’obbligo della polizza è previsto dal DPR 180/50.

CARATTERISTICHE CESSIONE DEL QUINTO
- Riservata a dipendenti e pensionati
- Concedibile anche a cattivi pagatori e protestati
- Rata Trattenuta in Busta Paga
- 2 polizze assicurative a garanzia (per i pensionati solo una)
- Estizione anticipata in qualunque momento con risparmio interessi sul capitale residuo
- Rata massima pari ad un quinto dell stipendio

Prestiti Personali

Prestiti Personali

I prestiti personali sono dei finanziamenti solitamente definiti “non finalizzati”, cioè delle somme di denaro concesse dalla banca o da una finanziaria, che possono essere utilizzate per qualsiasi finalità di spesa, senza che l'interessato sia tenuto a specificare la destinazione del prestito.

Rientrano nella categoria del credito al consumo disciplinato D.Lgs 141/2010 che recepisce una direttiva comunitaria (08/48/Cee) in cui si stabiliscono le caratteristiche di questa particolare tipologia di credito che le famiglie richiedono per finanziare qualsiasi tipo di acquisto.

I prestiti personali hanno generalmente un importo ed una durata limitati. Le somme concedibili partono, di norma, da un minimo di 1.500 euro e arrivano fino a 30.000 euro, tuttavia alcune banche concedono prestiti personali anche di importi superiori da 40.000 fino a 100.000.

Il termine di rimborso delle rate va da un minimo di 12 mesi ad un massimo di 120 mesi ( 10 anni) ed il tasso di interesse, per questo tipo di prestito, è fisso nel tempo.

Le condizioni economiche praticare dagli istituti di credito per la concessione dei prestiti personali sono il rimborso a rate mensili costanti, cioè di pari importo ogni mese, il tasso di interesse fisso e la restituzione della quota capitale e del rateo di interessi tramite addebito in conto corrente o pagamento su bollettino postale.

I prestiti personali possono essere richiesti da soggetti con un’età minima di 18 anni ed un età massima fissata sempre dall’istituto di credito.
Può richiedere un prestito personale chi ha un reddito dimostrabile come la busta paga, il modello Cud, il cedolino della pensione o la dichiarazione dei redditi, nel caso svolga lavoro autonomo.
I prestiti personali possono essere richiesti solo dai consumatori, non sono quindi elargibili a società e professionisti.

In assenza di documenti di reddito dimostrabile, la banca, ai fini dell’accettazione del prestito, richiederà la firma di un garante che si impegna a saldare il debito del richiedente in caso di inadempienza.

I prestiti personali non possono essere richiesti da chi risulta essere un cattivo pagatore oppure è inserito nelle liste ufficiali come protestato, da chi non può fornire documenti di reddito dimostrabile o, in alternativa, la firma di un fideiussore e da chi ha già in corso altri prestiti personali che superano il terzo del suo reddito.

Possono essere estinti in qualunque momento richiedendo il conto estintivo presso l'istituto erogatore ed in tal caso si ha il risparmio sugli interessi relativi al capitale ancora da rimborsare.

L'erogazione di un prestito personale, poi, è vincolata alla stipula di un contratto scritto, sul quale dovranno essere riportati: il tasso d'interesse applicato, le spese da affrontare, l'ammontare del prestito, numero, importo e scadenza delle rate, il TAEG (o tasso annuo effettivo), le garanzie ed i costi assicurativi eventuali.

CARATTERISTICHE PRESTITI PERSONALI:
- Importi da 1500 a 30.000 Euro
- Solo per chi ha un reddito dimostrabile
- Non concedibili a protestati e/o cattivi pagatori (o con altri disguidi finanziari in corso)
- Rimborso mensile tramite rid bancario
- Possibile richiesta di un garante e fideiussore
- Tempi di erogazione variabili tra i 3 e i 20 giorni lavorativi
- Estinzione anticipata in qualunque momento con risparmio interessi sul capitale residuo
- Rata e tassi fissi

Prestiti Cambializzati

Prestiti Cambializzati

I prestiti cambializzati sono dei finanziamenti in cui l’importo delle rate è rappresentato da un certo numero di cambiali che vanno pagate mensilmente allo sportello bancario.

Si tratta di una particolare forma di prestito che viene richiesta ed utilizzata da chi non è riuscito ad ottenere un prestito nella forma tradizionale, perché protestato, cattivo pagatore ed iscritto in Centrale Rischi.

I prestiti cambializzati, infatti, in fase di istruttoria, non prevedono la verifica della banca sulla precedente situazione debitoria del richiedente, anche se al momento della richiesta si dovranno comunque presentare delle garanzie.

In base alla categoria professionale del richiedente si distinguono i prestiti cambializzati per lavoratori autonomi e per dipendenti o per disoccupati.
Agli autonomi verrà chiesta la documentazione relativa alla dichiarazione dei redditi e la stipula di una assicurazione, ai dipendenti potrebbe venire richiesto anche il Tfr, mentre il disoccupato, in assenza di documenti di reddito, dovrà esibire attestati di proprietà di immobili o la firma di un garante.

I prestiti cambializzati possono essere concessi anche a titolari di contratti di lavoro a tempo determinato, i quali dovranno presentare la firma di un terzo garante o coobbligato.

Le condizioni economiche dei prestiti cambializzati sono: tasso fisso annuo nominale massimo applicabile del 16% e tutte le spese previste per i prestiti personali come oneri assicurativi, imposta di bollo a cui aggiungere le spese di incasso effetto ( cambiale); durata minima di 36 mesi e massima di 120, importo minimo di 1.500 euro e massimo di 50.000; età del richiedente compresa tra 18 e 70 anni; tempo massimo di accettazione della richiesta, 8 giorni.

Il pagamento delle rate tramite le cambiali potrà avvenire pagando le stesse in una banca diversa da quella che ha erogato il prestito o presso cui si ha il conto corrente. In caso di mancanza di un conto corrente, la banca erogante invierà un assegno circolare direttamente al domicilio del debitore.